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Pubblicato su Pensieri
Una sera poco prima dell’inizio del nuovo anno, mentre eravamo seduti a tavola, Carlo, il fratello della mia carissima Lia, pregò i presenti di evitare, se possibile, di mangiare gamberetti di provenienza asiatica perchè allevati a discapito delle locali foreste di mangrovie: un disastro per l’impatto ambientale che questo aveva su quei luoghi [qui ce n’è una conferma ma…] Purtroppo, oggi, scopro che la situazione è molto peggiore di quello che Carlo ci aveva illustrato.
Uno o due giorni fa vengo a conoscenza che la Tata (una casa automobilistica Indiana) ha realizzato la Nano una mini automobile super economica: costa circa 1700 euro, consuma poco, assomiglia vagamente ad una smart ma ha 4 porte e possono comodamente salirvi altrettante persone. Pazzesco, ho pensato… Nonostante qualche timore che ho subito avuto (di questo tipo) poi mi sono detto: "Bene, adesso anche le altre case automobilistiche cercheranno di costruire automobili super economiche, sarebbero l’ideale per la città e ottime come prime auto per i neo-patentati". Credo di immaginare cosa vuol dire non potersi permettere una macchina quando, in alcune città (come Catania) in cui non si può fare molto affidamento sull’efficienza del trasporto pubblico e la bicicletta (a causa dei troppi dislivelli) risulta non essere un mezzo agevole per muoversi, è pressochè indispensabile averla. Soprattutto se la famiglia è numerosa e ci sono persone anziane.
Poi, oggi, sfoglio un forum che tratta argomenti che mi stanno a cuore (natura) e no (inquinamento) e scopro due cose:
uno, il forum non tratta solo di natura e inquinamento (be’, meglio!);
due, mi trovo a dover fare i conti con la mia coscienza.
Ora probabilmente ti starai domandando: "Ma che c’azzeccano i gamberetti con una micro-macchina? E che c’azzeccano tutt’e due con la violenzai? E poi ‘sta storia della coscienza?"
Ok, sveliamo l’arcano, la parola chiave è: Bangladesh.
Ancora nulla? Ok, allora, se hai la pazienza di farlo da solo/a eccoti i link dove puoi leggerti quello che ho letto io:
Per quanto riguarda i gamberetti:
1. L’acquacoltura in India (in formato PDF, se non riesci ad aprirlo dai un’occhiata al box "alternative software gratuite" di lato)
2. Bangladesh, una moderna storia di povertà
3. http://lists.peacelink.it/news/msg03461.html
4. http://www.mail-archive.com/nonviolenza@peacelink.it/msg00087.html
Per quanto riguarda la Tata e la produzione della Nano:
Innanzitutto questo video (attenzione: il contenuto potrebbe impressionarvi) poi anche questo (sottotitolato in Inglese)
Poi:
1. Ci informano …sulla Tata a 1600 euri !?
2. Tata Motors, la fabbrica delle violenze (occorre scorrere un po’ la pagina)
Infine, sempre in Inglese:
1. India human rights report 2007
2. http://64.233.183.104/search?q=cache:KtxSnQ3lxwQJ:in.news.yahoo.com/070625/43/6hcul.html (è una copia cache su Google, l’articolo originale non è più presente…)
3. Tapasi-Malik16-years-raped-and-burnt-alive-in-Singur (anche qui una foto potrebbe impressionare…)
4. CPIM-lies-about-Tapasi-Malik’s-death (idem)
5. Gangrape-murder-of-Tapasi-Malik
6. Judicial remand for CPI-M worker in Tapasi Malik murder case
7. CPM-leaders-hatched-Tapasi-Malik-murder
Brevemente:
Proteggere
la foresta di mangrovie dalle multinazionali allevatrici di gamberi
nelle zone costiere dell’India/Bangladesh (e anche dai governi che ne
permettono la distruzione) nonsolamente una questione ambientale. La
distruzione di queste foreste, infatti, comporta anche che i cicloni
entrano facilmente fin nel cuore dei villaggi che sorgono nelle
prossimità di queste coste e proteggere quel poco di terra coltivabile
rimasto ai contadini poveri di questi luoghi.
Ovviamente, se si intensifica la richiesta da parte dei paesi ricchi nel "nord del mondo".. .
Il
governo liberista del Bangladesh ha permesso, nel 2000, l’apertura
delle dighe che proteggevano le terre bonificate poste sotto il livello
del mare, allagando con l’acqua salata le terre dei contadini poveri.
Grazie alla complicità di una polizia corrotta, le terre inondate sono
state riconvertite in redditizi bacini per l’allevamento di gamberi. I
contadini di quelle zone si sono visti privare anche di quel poco che
gli permetteva di darsi sostentamento.
Per campare sono costretti a
mandare i propri figli a cercare larve di gamberi, da rivendere agli
allevamenti. Per una larva di gambero raccolta, centinaia di larve di
altre specie sono abbandonate sulla riva: la biodiversità scompare, la
pesca rende l’80% in meno, secondo i pescatori della regione.
Al di
là del disastro sociale ed ecologico, gli allevamenti seminano morte:
dal 1980, più di centocinquanta bengalesi sono stati uccisi per essersi
opposti agli allevatori. "I consumatori occidentali, che mangiano
questi gamberi bevono il nostro sangue" è il pensiero degli
ex-contadini bengalesi i cui sguardi si caricano di rabbia e i pugni si
stringono "Quanti bengalesi devono ancora morire per nutrire i bianchi?"
E
dove finiscono i soldi del commercio estero e chi ne trae profitto? Se
lo chiedeva, già nel 2000, un giovane giornalista di
Khulna, costatando che l’acquacoltura aveva rovinato centinaia di
migliaia di suoi compatrioti. Eppure si tratta di giri d’affari da
milioni di euro… ma la popolazione non ne trae profitto, come mai?
Dal 1990 ad oggi, nella sola regione di Khulna, sono stati uccisi Chandra Saha, questo giornalista, ed altri tredici suoi colleghi.
In modo
analogo a quanto descritto per i gamberi, il governo neo-liberale
bangalese ha promesso migliaia di ettari di terreno agricolo a
multinazionali come la Tata motors (MA NON SOLO) che proprio in
Bangladesh ha impiantato (anche grazie al supporto tecnico di Fiat
auto) uno stabilimento per la produzione della loro mini-auto, la Nano.
Per prestare fede alle proprie promesse, il governo Bangalese espropria
le terre ai contadini che manifestano il proprio dissenso e non sono
disposti ad abbandonare ciò che gli permette di vivere: la propria
terra. A questo, il governo bengalese risponde mediante una violenta
repressione (contadini bastonati o sparatorie sulla folla dei
dissenzienti…) fino a sfociare nell’assassinio di una giovane ragazza
contadina, Tapasi Malik, ormai simbolo della resistenza contadina. Il
crimine perpetrato contro questa ragazza è di una violenza sconvolgente
(stuprata, torturata e, infine, bruciata…) e si è cercato di coprire
la cosa facendola passare per suicidio… (sono rimasto senza parole…)
Noi
"occidentali" (è brutto sapere che il mondo è diviso in questo modo)
viviamo nella spensieratezza… forse un po’ troppo a volte.
Cose
come queste, mi ricordano che il nostro vivere, per quanto a noi cosi’
poco manifesto perchè siamo abituati a vedere a mala pena quello che
accade fuori dalla porta di casa nostra, influisce sul vivere di
persone lontane da noi migliaia di kilometri… e spesso non è una
buona influenza.
E’ giusto fare i conti con la propria coscienza e cercare di vivere con responsabilità. Teneniamo presente che le nostre scelte, volenti o nolenti, possono influire su ciò che sta fuori delle nostre case.
Io da solo posso fare una scelta libera (è chiaro che possiamo cambiare il mondo solo se siamo in tanti)
La mia scelta può essere giusta o sbagliata… valutazione oggettiva o
soggettiva? Secondo me dipende… Seppure le scelte si potrebbero
considereare sempre soggettive, io ritengo che, per certi argomenti, la
scelta possa essere solo oggettivamente giusta o sbagliata. Al più
posso concedere qualche attenuante a chi sbaglia ma lo ritengo comunque
un errore oggettivo; credo che bisogna proprio essere stupidi per
pensare che la propria decisione non incida (assieme alle alre, certo,
ma è la somma che fa il totale) sulle sorti del mondo…
Un
esempio? I Cinesi che sterminano i rinoceronti perchè pensano
che il corno di questo animale, triturato e polverizzato (e impiegato
non oso immaginare come) possa donargli vigore sessuale… (ma andate
a…) o i Giapponesi che si ostinano a uccidere un animale in via
d’estinzione come le balene… e a questi non do nessuna attenuante
sono ottusi criminali e basta! Diverso, per me, è il discorso dei
Coreani che mangiano i cani. Lì la cosa, secondo me, è soggettiva: i
cani sono pur sempre animali; non sono in via d’estinzione… e solo
questione di gusti, buon appetito!
Un
esempio più in tema? Chi sarà capace di mangiare ancora gamberi
di provenienza indiana o, semmai arriverà in Italia (e a quel prezzo),
di acquistare una Nano (io stesso pensavo sarebbe stato bello) dopo
aver appreso che tantissime persone si sono viste privare di tutti i
loro averi con la forza e alcuni hanno pagato il loro opporsi e non
voler rinunciare alla propria sussistenza, anche la propria stessa vita?
Cosa possiamo fare?
Per cominciare potresti fiondarti a firmare questa petizione per manifetare il tuo dissenso alla violenza usata nei confronti dei contadini al governatore del Bangladesh
Poi, importante in questa come occasione come per tutta la nostra vita: non dimentichiamo; viviamo responsabilmente e con coscienza.
N.B.
Non sono comunista e credo non potrei nemmeno esserlo: sono cristiano prima di tutto…
Puo’
esistere un cristiano comunista o un comunista cristiano? Boh, ma
neanche mi interessa una risposta a questa domanda (talmente tanto me
ne frega in questo momento di connotare politicamente la mia posizione…) per quanto mi riguarda, infatti, il punto è: se qualcosa è sbagliato (e peggio ancora se lede alla vita di altre persone) per me non esiste destra nè sinistra
nè centro: è sbagliato e STOP.
E, dal momento che (purtroppo) di
queste schifezze ne succedono, è giusto che si sappiano. Se non
succedessero sarebbe meglio ma… purtroppo non è così, e allora almeno
meglio sapere e SEMPRE! Indipendentemente dall’orientamento
politico, si tratta di ingiustizie a prescindere. (In questo caso il governo del Bangladesh è neo-liberista ma, qualsiasi fosse stato il colore politico, la mia reazione a notizie di questo genere sarebbe stata sempre la stessa.)
Quelli che "speculano politicamente" su avvenimenti del genere mi fanno solo tristezza e un po’ di rabbia.
Il bene (il rispetto della vita, l’onestà, …) che deve andare più in alto della propria bandiera.
Del resto, un partito che si pubblicizzasse dicendo: vi faremo conoscere
tutte le magagne dei nostri opponenti ma le nostre avremo la massima
cura di non divulgarle/tacerle o di coprirle di menzogne risulterebbe impopolare… anche se poi è quello che avviene a tutti gli
effetti in politica… Trovatemi una politico davvero onesto al punto da essere disposta a denunciare anche le ingiustizie del proprio partito… è contro le regole del gioco… (MA QUALE GIOCO!)
Ora basta con le mezze misure: chi non si oppone a tutto questo è COMPLICE!
Eppoi, la cosa che mi distrugge emotivamente, ogni tanto si ha il sentore che, oggigiorno, si provi (addirittura) semplicemente invidia verso… persone… (meglio che mi calmo…) … senza scrupoli che si sono arricchite impunemente sfruttando le loro posizioni di potere per proprio tornaconto economico.
Invece di ricoprirli di vergogna e sbatterli in galera a vita quasi li si elogia per la scaltrezza e la capacità di profittare delle situazioni, dei loro soldi sporchi!
Sicchè
passano per furbi invece che per pezzi di …. (come in realtà sono)
tanti politici che si fanno le leggi a loro comodo, rubano e
amministrano in maniera irresponsabile quel poco che non riescono a
rubare. Vengono ammirati e ossequiati da tante persone, ogni tanto scatta qualche denuncia ma tutto si risolve come nulla e questi individui continuano a stare lì, a governarci… a rappresentarci!!! Ma io non voglio, anzi, ESIGO DI NON ESSERE RAPPRESENTATO DA LADRI E DISONESTI! Io non delinquo non solo perchè non me ne è data l’opportunità, e pretendo che altrettanto facciano coloro che ricoprono cariche pubbliche fondamentali per la società: onestà a cominciare dai politici, forze dell’ordine, medici e insegnanti. Per non parlare dei ricchi signori delle multinazionali che, è
la storia che lo testimonia, si sono sempre rivelati una disperazione
per le popolazioni di parti povere (anche per colpa loro che hanno
agito affinchè vi rimanessero) del mondo guardando solo al loro sordido
interesse e non guardando in faccia nessuno.
Di
una cosa i colpevoli di tutto questo possono ringraziare Dio: che non
spetta a me giudicarli… e forse, se ci penso, anche io dovrei
ringraziare Dio di questo…
Pubblicato su Notizie e politica
Signore, ascolta la mia preghiera,
porgi l’orecchio alla mia supplica,
tu che sei fedele,
e per la tua giustizia rispondimi.
Ricordo i giorni antichi,
ripenso a tutte le tue opere,
medito sui tuoi prodigi.
A te protendo le mie mani,
Rispondimi presto, Signore,
viene meno il mio spirito.
Non nascondermi il tuo volto,
perché non sia come chi scende nella fossa.
Al mattino fammi sentire la tua grazia,
poiché in te confido.
Fammi conoscere la strada da percorrere,
perché a te si innalza l’anima mia.
Salvami dai miei nemici, Signore,
a te mi affido.
Insegnami a compiere il tuo volere,
perché sei tu il mio Dio.
Il tuo spirito buono
mi guidi in terra piana.
Per il tuo nome, Signore, fammi vivere,
liberami dall’angoscia, per la tua giustizia.
Salmo 76, 2-7.12-16a.21a (Meditazione sul passato)
La mia voce sale a Dio e grido aiuto;
la mia voce sale a Dio, finché mi ascolti.
Nel giorno dell’angoscia io cerco il Signore,
tutta la notte la mia mano è tesa e non si stanca;
io rifiuto ogni conforto.
Mi ricordo di Dio e gemo,
medito e viene meno il mio spirito.
Tu trattieni dal sonno i miei occhi,
sono turbato e senza parole.
Ripenso ai giorni passati,
ricordo gli anni lontani.
Un canto nella notte mi ritorna nel cuore:
rifletto e il mio spirito si va interrogando.
Ricordo le gesta del Signore,
ricordo le tue meraviglie di un tempo.
Mi vado ripetendo le tue opere,
considero tutte le tue gesta.
O Dio, santa è la tua via;
quale dio è grande come il nostro Dio?
Tu sei il Dio che opera meraviglie,
manifesti la tua forza fra le genti.
E’ il tuo braccio che ha salvato il tuo popolo,
Guidasti come gregge il tuo popolo
Salmo 41, 6-7a.9.12; Salmo 42,3-5 (Desiderio del Tempio di Dio)
Perché ti rattristi, anima mia,
perché su di me gemi?
Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,
lui, salvezza del mio volto e mio Dio.
In me si abbatte l’anima mia;
perciò di te mi ricordo
Di giorno il Signore mi dona la sua grazia,
di notte per lui innalzo il mio canto:
la mia preghiera al Dio vivente.
Perché ti rattristi, anima mia,
perché su di me gemi?
Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,
lui, salvezza del mio volto e mio Dio.
Manda la tua verità e la tua luce;
siano esse a guidarmi,
mi portino al tuo monte santo e alle tue dimore.
Verrò all’altare di Dio,
al Dio della mia gioia, del mio giubilo.
A te canterò con la cetra, Dio, Dio mio.
Perché ti rattristi, anima mia,
perché su di me gemi?
Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,
lui, salvezza del mio volto e mio Dio.
—
Puoi leggere anche:
Gal
2, 16
2
Cor 1, 3-5
Rm 8, 35.37
Mt 28, 20b >> Gesù dice ai suoi : "(Non temete.) Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo".
Giovanni Paolo II ai giovani
Non temere…
Sap 9, 1.3-6.9-11.14-15.17-18
Pubblicato su Fede
Atterraggio perfetto… Passo e chiudo.
—
GIA’ QUESTO BASTA – NON TI CONVIENE LEGGERE OLTRE A MENO CHE TU NON VOGLIA ROVINARTI LE IMMAGINI CHE IN QUESTO MOMENTO TI GIRERANNO PER LA TESTA (SUPPONGO…)
SE NON LO FAI PUO’ ESSERE CHE TI GIRERA’ QUALCOS’ALTRO…
—
OK, MA NON DIRE CHE NON TI AVEVO AVVERTITO…
Il mondo visto dall’alto sembra assolutamente privo di spazzatura abbandonata qua e la’ (anche la Sicilia, che io purtroppo e amaramente conosco diversamente quando sto a terra…)
Pubblicato su Pensieri
– Mahatma Gandhi
Pubblicato su Fede
Are losing theirs and blaming it on you,
If you can trust yourself when all men doubt you
But make allowance for their doubting too,
If you can wait and not be tired by waiting,
Or being lied about, don’t deal in lies,
Or being hated, don’t give way to hating,
And yet don’t look too good, nor talk too wise:
If you can dream–and not make dreams your master,
If you can think–and not make thoughts your aim;
If you can meet with Triumph and Disaster
And treat those two impostors just the same;
If you can bear to hear the truth you’ve spoken
Twisted by knaves to make a trap for fools,
Or watch the things you gave your life to, broken,
And stoop and build ‘em up with worn-out tools:
If you can make one heap of all your winnings
And risk it all on one turn of pitch-and-toss,
And lose, and start again at your beginnings
And never breath a word about your loss;
If you can force your heart and nerve and sinew
To serve your turn long after they are gone,
And so hold on when there is nothing in you
Except the Will which says to them: "Hold on!"
If you can talk with crowds and keep your virtue,
Or walk with kings–nor lose the common touch,
If neither foes nor loving friends can hurt you;
If all men count with you, but none too much,
If you can fill the unforgiving minute
With sixty seconds’ worth of distance run,
Yours is the Earth and everything that’s in it,
And–which is more–you’ll be a Man, my son!
Rudyard Kipling
Traduz.
Se riesci a mantenere il controllo quando tutti vicino a te
stanno perdendo la testa e incolpano te di questo,
Se riesci a fidarti di te stesso quando tutti gli uomini dubitano di te
ma prendi in considerazione anche i loro dubbi,
Se riesci ad aspettare e a non essere stanco di aspettare,
o sentir mentire sul tuo conto e non scendere a compromessi con la menzogna,
o essere odiato, e (a tua volta) non lasciar spazio all’odio
e ancora non apparire troppo in gamba o parlare troppo saggiamente:
Se riesci a sognare – e non fare dei sogni il tuo padrone,
Se riesci a pensare – e non fare dei pensieri le tue ambizioni,
Se riesci a incontrarti con Trionfo e Disastro
e trattare quei due impostori allo stesso modo;
Se riesci a sopportare di sentire la verità che hai pronunciato
distorta da gente senza scrupoli per farne una trappola per gli sciocchi,
O vedere le cose per cui hai dato la vita, in frantumi,
e abbassarti e ricostruirle con attrezzi ormai logori dall’usura:
Se riesci a fare un unico mucchio di tutte le tue vittorie
e rischiare tutto in un giro di testa-o-croce,
e perdere, e ricominciare di nuovo dall’inizio
e non sospirare una sola parola riguardo alla tua perdita;
Se riesci a forzare il tuo cuore e i tuoi nervi e tendini
a servire il tuo volere per molto dopo che sono andati
e a tenere duro quando non è rimasto niente in te
eccetto la volontà che dice loro: "Resistete!"
Se riesci a parlare con la massa e mantenere la tua virtù,
o camminare con i re – senza perdere il contatto con la realtà,
Se nè i nemici nè gli amici più cari possono ferirti;
Se tutti gli uomini contano per te, ma nessuno troppo,
Se riesci a riempire l’inesorabile minuto
con un intervallo di tempo che vale (ognuno dei) sessanta secondi
Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
e – ciò che che è più importante – tu sarai Uomo, figlio mio!
—
traduzione alternativa: http://www.francescodebenedetto.it/poesia/if.htm
Pubblicato su Poesia